domenica 28 novembre 2010

tre mesi e un po'..


"Il bambino è un maestro spirituale che può indirizzare gli esseri adulti a una nuova e più giusta vita sociale"

M. Montessori


E' proprio così... l'arrivo del tartarugo ci sta cambiando, lentamente e profondamente. Sta cambiando le nostre abitudini -soprattutto quelle meno "salubri"- ci porta a metterci in discussione, a prenderci cura di noi, a pensare di più.
Lui cresce, e la culletta ormai gli va stretta, tanto che il nonno si è già dovuto mettere al lavoro per costruire il nostro agognatissimo lettino montessoriano.
Anche la camera sta cambiando: la vecchia cassettiera che usavamo s'é "svampata" ed è stata sostituita da una nuova (della nuova linea ikea componibile, così abbiamo messo un bel cassettone all'altezza giusta per contenere i pannolini.. comodissimo!!) e da una piccola libreria; da qualche giorno abbiamo allestito l'angolo morbido con un tappeto con sopra una trapunta (cuscini vari e qualche peluche, compreso il tigrotto -il tartarugo sembra amare particolarmente le tigri) e uno specchio a muro a filo terra.
Abbiamo cominciato ad imbastire il cestino dei tesori, che per ora è una scatolina con diversi pezzi di stoffa, differenti per tessitura, forma e colore..
Abbiamo deciso di non fargli vedere la tv fino a tre anni, per cui ormai anche noi la guardiamo pochissimo: riusciamo a vedere qualcosa in seconda serata ogni tanto, mentre dorme, ma in realtà ci stiamo un po' "disintossicando" e sentiamo sempre meno l'esigenza di guardarla.
La mattina sto cercando di fare un po' di yoga (una decina di minuti, quando riesco), che mi aiuta a partire con più slancio e meno stanchezza, e quando il tartarugo è in forma ne fa anche un po' lui (ho trovato un librino per lo yoga da 0 a 3 anni ^_^), dopo un massaggino veloce (ora fa un po' freddo per il massaggio e poi lui si spazientisce in fretta :D).
Il pomeriggio ultimamente è di nuovo un po' problematico: spesso il panzerotto diventa nervoso, mangia male, dorme male, insomma ci si barcamena un po' fino a sera. Inoltre si è ovviamente ereditato dalla madre una meravigliosa dermatite atopica che in questi giorni gli sta dando veramente noia, povero! Speravo che con tutti gli accorgimenti e le attenzioni sui prodotti per l'igiene, su medicine, pannolini, vaccini e latte materno non gli venisse e invece evidentemente buon sangue non mente e se l'è beccata. Ora stiamo andando avanti a burro di karité e pasta all'ossido di zinco, ma purtroppo a volte il prurito è veramente tanto.
Tutto ciò non ha fatto che confermarmi l'idea di non fargli fare nessun vaccino, almeno per il momento; idea che probabilmente l'ASL ha recepito telepaticamente, visto che non ci è nemmeno ancora arrivata la convocazione.. :D


giovedì 25 novembre 2010

io USO i pannolini lavabili!!


pannolini lavabili


Partecipo molto volentieri al blogstorming indetto da GenitoriCrescono in occasione della giornata mondiale del pannolino lavabile: non mi stancherò mai di pubblicizzarne l'uso, soprattutto ora che li ho provati :)))

Quindi ora vi dirò perché io USO solo ed esclusivamente i pannolini lavabili (io uso pocket taglia unica in tessuto tecnico):

- sono comodi: sono ben adattabili al bambino ed alle taglie che aumentano , se non si è chiuso bene il pannolino lo si può riposizionare quante volte si vuole

- tengono bene: per la mia esperienza le fuoriuscite sono rarissime anche con i pannolini settati su una taglia un po' al di sotto di quella giusta (e il tartarugo si fa anche delle dormite di 8 ore..)

- sono igienici: lavandoli a 60° C si uccidono tutti i batteri, inoltre non contengono residui di lavorazione e gel assorbenti che spesso -ahimé- contengono sostanze tossiche

- non irritano la pelle: per i motivi di cui sopra e per la buona traspirazione gli arrossamenti sono molto più rari , inoltre se si usano pannolini in tessuto tecnico anche i sederini rimangono asciutti :)))

- sono belli: bianchi, colorati, fantasia.. ce n'è per tutti i gusti

- sono a prova di pigro: com'è noto io sono la pigrizia personificata e prima di usare i lavabili avevo un po' paura di non riuscire a gestirne il lavaggio, invece ho scoperto che è tutto talmente facile e veloce che il tempo impiegato rimane abbastanza paragonabile all'uso degli usa e getta.. si buttano nel bidone (se c'è la cacca si da' una veloce sciacquata di 30 secondi netti) e quando il bidone è pieno si sbattono in lavatrice e il gioco è fatto

- asciugano velocemente anche quando fa freddo e il riscaldamento è spento (testato per voi quest'autunno)

- sono comodi anche da usare in giro: con un pannolino di ricambio e una wet-bag (o in assenza un sacchetto o avvolto nel fasciatoio) il cambio è perfetto e facile come per gli usa e getta.. tra l'altro il pannolino sporco nella wet-bag non puzza ;)

- sono economici: l'acquisto di una ventina di lavabili si ammortizza nel giro di pochi mesi (2-4 a seconda dei pannolini e della frequenza dei cambi), poi è tutto risparmio

- si cambiano serenamente: avete presente quando cambiate un pannolino e un nanosecondo dopo "prooooooooooot!" è pieno e di nuovo da cambiare? avete presente la frase "cavoli, era pulito!", col pensiero ai soldi che escono dal salvadanaio e finiscono nella pattumiera col pannolino? Beh, la manodopera non cambia, ma almeno il patema d'animo non c'è più

- sono morbidi e confortevoli

- ecchevelodicoaffare sono ecologici: lavorando nei nidi ho ben presente quale sia l'impatto "immondiziesco" dei pannolini usa e getta ed è veramente impressionante..


Direi che di motivi per usare i lavabili ce ne sono a sufficienza per cui.. che aspettate??



P.S. A chi volesse maggiori informazioni sui vari tipi di pannolini e sul loro utilizzo consiglio di dare un'occhiata al sito pannolinilavabili.info :)))


mercoledì 10 novembre 2010

dell'assenza di pensiero.



No, perché a me certe cose fanno proprio arrabbiare. Forse solo perché non sono in grado di capirle, per quanto mi ci sforzi.
Siamo esseri dotati di un cervello, anche piuttosto grande, direi. Quest'organo servirebbe a pensare e a riflettere, ovvero porsi domande e ricercare, fare connessioni, parlare, interfacciarsi, ..., per arrivare a darsi delle risposte.
Ma spesso mi guardo intorno e vedo che le cose non vanno in questa maniera: si vive di risposte, e sia annegano le domande; ormai non ce le si fa neanche più, le domande.
E io rimango allibita a veder la tizia che butta tutto nell'indifferenziato, senza pensare a dove andrà a finire quel sacchetto e al fatto che le discariche si saturano e bisogna aprirne di nuove; il caio che rimane con l'auto accesa davanti a scuola del figlio, figlio che quindi contribuisce ad avvelenare (per poi arrabbiarsi -ovviamente- quando c'è qualcun altro a fare come lui); la tizia che si commuove davanti ai filmati dei bambini africani e poi acquista prodotti delle multinazionali che contribuiscono alla loro morte; il tizio che butta i pacchetti di sigarette dalla macchina, per poi lamentarsi di quelli che non raccolgono le cacche dei cani...
E quanti altri esempi si potrebbero fare di questo continuo globale valzer dell'inconsapevolezza.
Ma io non sono come la legge: ammetto l'ignoranza e ancor di più il compromesso (non credo sia oggettivamente possibile vivere perfettamente), ma non capisco questo desideri spasmodico di non sapere, non vedere.
Ora mi chiedo: che senso ha vivere se non ti chiedi nemmeno il senso delle tue azioni? Diventa un passaggio sotto anestesia.. è forse vivere questo? E' felicità quella che campa sull'ottundimento mentale?
La cosa poi che trovo più paradossale è che quando informi e tenti di scoprire un po' il meccanismo, beh, allora sei un'estremista, una persona che non rispetta gli altri.. perché è oltremodo scomodo che qualcuno ti faccia notare che fai finta di vivere.
E invece io sono un essere umano, e , in quanto tale, mi domando.
Pillola rossa o pillola blu?


lunedì 8 novembre 2010

spruzzino multiuso autoprodotto

Dopo aver decantato le mille virtù dell'aceto mi trovo a fare i conti con uno dei suoi difetti: l'odore.
Il caratteristico odore dell'aceto va via dopo pochissimo tempo dal suo utilizzo dalle superfici, ma questo non è sufficiente a fare sì che il maritozzo sia invogliato ad usarlo, preferendogli prodotti più profumati e che gli diano la sensazione di "pulito". Inoltre l'aceto è acido e non va bene su tutte le superfici, perciò... ta da'!!!! Spruzzino autoprodotto a base di bicarbonato. Da fare è semplicissimo, e ovviamente è ecologico ed economico :)

Istruzioni:
Prendere un contenitore munito di spruzzino (uno di un vecchio detersivo, quello per le piante.. insomma, basta che contenga e spruzzi), mettere al suo interno bicarbonato e acqua (non superare le dosi di 96 gr a litro di acqua sennò la soluzione si satura troppo e lo spruzzino si intasa..), aggiungere qualche goccia di olio essenziale di timo e di limone, shackerare... et voilà! Ottimo profumo, ottimo utilizzo.. :)))
Ricordarsi solo di scuoterlo prima dell'uso.

venerdì 5 novembre 2010

discorsi mattutini

T-uh!
S-uh!
T-auh!
S-auh!
T-uh!
S-uh!
T-uh!
S-uh!
T-euh!
S-euh!
prooooooooooot!
S-UH!
T-uh!
S-uh!
prot-prot-proooooot!
S- uuh!
T-uuuuuuh!

mercoledì 3 novembre 2010

di alimentazione e autoproduzione

Siamo reduci da un fine settimana impegnativo: cene, compleanni, parentado... Insomma, con tutti gli annessi e connessi di nuovo colite a go-go.
Non che abbia mangiato chissà che schifezze, qualche dolce in più, ma quasi tutta cucina genuina... Al di là della qualità degli ingredienti, latticini e zucchero bianco hanno fatto la loro parte, e domenica sera e lunedì mi sono ritrovata nausea, mal di testa, nervosismo e una buone dose di colite, che non avevo più da mesi.
Così mi sono rimessa in riga e ho ricominciato a mangiare come si deve, dando di nuovo il via alle mitiche zuppe di cereali e legumi (con l'aggiunta di verdura) che già ti fanno bene solo a guardarle. Poi ho comprato il germogliatore: i germogli di lenticchie sono quasi pronti e non vedo l'ora di assaggiarli. Ho meditato molto su questa scelta, perché avevo paura di far fatica a produrli, di dimenticarmi di bagnarli.. invece è talmente semplice e devo dire che da' anche una discreta soddisfazione. E poi con il tartarughino spesso non riesco a prepararmi della verdura per pranzo, e così bastano un po' di germogli freschi per avere subito le vitamine e i nutrienti necessari.
Stamattina ho fatto il pane completamente a mano: normalmente mi è sempre venuto un sasso, ma oggi mi sono impuntata e ho impastato per quasi mezz'ora (ho avuto qualche interruzione tartarughesca) distruggendomi i polsi.. ora è lì, sotto il plaid di pile, e non oso andare a vedere se stia lievitando per paura che si sgonfi tutto.
Avrei voluto fare anche i biscotti ma ho dovuto rimandare, che il pupo non era molto d'accordo, intanto però mi sono sbafata i dolcini di cioccolato e quinoa con il malto che avevo fatto la scorsa settimana :)
Per finire... mi sa proprio che prima o poi farò l'investimento di comprare il mulino! :)
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