I miei gatti raramente hanno avuto vita lunga: quando abitavo dai miei spesso se li portavano via le macchine, i trattori o il treno, oppure semplicemente sparivano e non li trovavo più. Quando sono andata a vivere da sola ( più o meno 7 anni fa) non ho preso subito con me un compagno non umano, aspettando che la vita mi facesse incontrare quello giusto: l'occasione arrivò in una sera bagnata di dicembre, in cui recuperai un micino di due mesi scarsi di una colonia felina.. era quasi in polmonite, sporco e con una zecca sull'occhio. Tant'è, lo portai subito dal veterinario e lo rimettemmo in piedi. Qualcuno giorni fa mi disse che talvolta "nascono già segnati" e Mirtillo purtroppo fu uno di questi: dopo il primo vaccino iniziò a scatenarsi una serie di patologie, curate con molto amore e spesso con successo, ma che comunque alla fine lo portarono a morire a nemmeno un anno e mezzo di vita, in una afosissima giornata di maggio. Ho sempre patito molto la dipartita dei miei amici non umani, ma questa volta fu ancora peggio: io e Mirtillo vivevamo praticamente in simbiosi e il curarlo così tanto aveva stretto ancora di più questo legame, inoltre ho dovuto scegliere io di praticare l'eutanasia perché stava morendo soffocato e -non c'è niente da fare- è una scelta terribile, anche se sai che è la migliore. Ho cercato di accompagnarlo al meglio che potevo, sia durante la sua breve vita che durante la sua morte, che non ho mai accettato.
Dopo qualche mese che Mirtillo era entrato nella mia vita, andando a fare volontariato in canile conobbi Felipe: aveva circa 3 mesi e come lo presi in braccio lui si accoccolò sulle mie gambe e si addormentò. tanto dissi e tanto feci che convinsi il mio di allora compagno e me lo portai a casa (da Mirtillo e Aruko, la mia cagnettina che poi rimase col mio ex compagno). Felipe è un gatto di una dolcezza disarmante e fin esagerata e lo dimostrò ancora di più prendendosi cura, dopo la rnmorte di Mirtillo, dei nuovi arrivati Vinicio e Tommaso (gemellini abbandonati davanti al canile in una scatola di tazzine) come se fosse la loro mamma: li accudiva, li lavava, li sorvegliava, si lasciava perfino ciucciare, tanto che Vinicio gli fece diventare il manto sotto il collo da bianco a grigio. E' sempre stato un gatto schivo, fino a che non ha conosciuto il maritozzo, che gli ha fatto passare un po' la paura degli umani diversi dalla sottoscritta.
Quando ho stravolto la mia vita loro tre mi sono sempre stati a fianco, e quando io o il maritozzo siamo tristi o non stiamo bene vengono a controllare come stiamo e non ci lasciano mai soli, standoci vicino ognuno secondo il proprio carattere (Tommaso da lontano, seguendoci ovunque, Vinicio venendo a dormirci a fianco, Felipe facendoci le coccole).
Tre anni e mezzo fa è arrivato Bruce(-chetta) a farci compagnia, rimanendo con noi dopo un adozione andata male, col quale ho un rapporto se possibile ancor più speciale.
Qualche giorno fa la visita a Felipe e ieri il verdetto: Felv. E si riapre l'incubo.
Ora testeremo anche gli altri tre, sperando che miracolosamente non se la siano cuccata anche loro, ma so già quanto sia difficile. E intanto non posso far altro che cercare di godermi ogni naso bagnato, ogni leccata, ogni sveglia coccolosa e sperare.
p.s. un grazie speciale a mamma C per la vicinanza