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lunedì 28 marzo 2011

ai papà

Quando arriva un bimbo finisce che spesso i papà si sentano messi un po' da parte: le attenzioni si rivolgono tutte al piccolo e -per quel poso che rimane- alla mamma.
Ma queste spesso non sono sempre positive.
Succede che il bambino è oggetto di continue richieste e sballottamenti tra chi lo vuole prendere in braccio, chi vuole farlo dormire, chi vuole svegliarlo, e "dammi la manina" e "fammi un sorriso" e "fai ciao" e continue richieste di ogni genere.
E le mamme purtroppo se la vedono solo di poco meglio: le critiche piovono, tutti sanno meglio di lei cos'ha il proprio bambino, sguardi e giudizi la fanno da padrone (soprattutto se si è scelto di allevare il proprio figlio ad alto contatto).
Al di là dell'aiuto concreto che può dare un padre, che è molto (al cambio dei pannolini, a far da mangiare, alla gestione della casa..) e che sarebbe auspicabile fosse più "condivisione" che "aiuto", c'è una cosa importantissima che un papà può -e dovrebbe- fare ed è un ruolo che può appartenere solo a lui: la protezione.
In questo sballottamento esterno di personaggi che si avvicendano e mettono a repentaglio la serenità familiare loro possono fare da filtro. Le mamme spesso hanno già un sacco di emozioni da gestire ed è difficile sostenere anche il compito di relazionarsi con l'esterno, soprattutto quando questo non è adeguato.
Cari papà, nessuno può darvi questi compito: è una responsabilità che dovete prendervi e affrontare da soli (certo, con il sostegno delle mamme), ed è un compito preziosissimo ed indispensabile, perché da questo dipende la serenità vostra, di vostro figlio e della vostra compagna.
..E sentitevi un po' meno fuori dai giochi, perché a volte questa è una condizione che vi create da soli! ;)

giovedì 11 marzo 2010

vorrei vorrei.. di part-time e di papà

Come penso si fosse già intuito sono nel periodo "progetti-desideri" a mille. Al di là dell'inventarmi un nuovo progetto di vita (per lo più irrealizzabile) ogni giorno che passa (dal gattile con annessa lungodegenza per animali infermi all'agriturismo per vacanze bio con beauty farm e fattoria didattica) e di farmi mille pensieri su come cambiare il mondo, rifletto ovviamente anche sulla nostra condizione di famiglia e lavoro. Ora, certo è che vorrei un lavoro che non mi togliesse troppo tempo: la vita è una sola e passarla solo a lavorare non è certo nelle mie intenzioni, per quanto possa essere bello il lavoro. Ma per ora il problema non si pone: da luglio sarò di nuovo disoccupata e senza la più pallida idea di che fare delle mie ossa, ma non importa perché sicuramente qualche idea mi verrà e poi sono 10 anni che lavoro, ho rinunciato a due tempi indeterminati, ma non sono mai stata con le mani in mano e certo non sono una persona che ha paura del cambiamento.
Però, oltre a questa, un'altra riflessione si fa prepotente nella mia testa: si parla tanto di part-time per le mamme, di conciliazione casa-famiglia sempre per le mamme (e già tutte queste cose sono in genere abbastanza inesistenti)... ma.. i papà??????
Sti poveri papà hanno ancora meno diritti di noi e inoltre non esiste quasi l'idea che un papà possa sentire l'esigenza di stare a casa con la propria famiglia. Mio marito parte la mattina e arriva alle 19 di sera. Tutti i giorni. E qualche volta gli tocca lavorare anche la sera o il fine settimana (e per uno stipendio che non vi sto a dire quanto poco sia allineato con ciò che meriterebbe). Quando rientra a casa è un'ameba, riesce a malapena a parlare. Poi è così: anche su di lui è stata impiantata la cultura del "cavaliere-del-lavoro" per cui si continua ad andare a lavorare a tutti i costi, fino a che non si è moribondi e in fin di vita.
Ieri sera gli ho chiesto: "ma per il lavoro che fai tu (fa il programmatore n.d.r.), hanno proprio bisogno che tu sia fisicamente in ufficio?", pensando tra me e me "chi meglio di un programmatore potrebbe facilmente telelavorare??". Mi risponde "in teoria no ma in pratica sì" e il succo è stato che il lavoro ovviamente potrebbe svolgerlo ovunque, ma se è lì i suoi datori di lavoro hanno l'impressione di controllarlo di più. Ovviamente inorridisco.
Ora, già mal sopporto di per me questo genere di condizione, ora che arriverà il panzerotto francamente la trovo ancora più intollerabile. Perché mio marito sarà un padre meraviglioso, ne sono certa, e mi fa incredibilmente arrabbiare che debba sacrificare il suo tempo con noi.. per chi poi????
E quindi non lo so, ma rimugino, rimugino..
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