E' volato, così in fretta che sembra quasi impossibile pensarlo, e toglie il fiato.
Un anno fa, dopo una notte di lavoro in simbiosi, nel calore della nostra cucina, alle prime luci del mattino, sei nata tu. Tu, così solare e al tempo stesso caparbia, così dolce e determinata, così buffa e intraprendente.
Un filo speciale ci lega, una sorta di simbiosi di sottofondo, nata da subito, dalle prime ore della gravidanza, per la quale parlarsi è un di più, perchè la comunicazione è istantanea e sottile.
E mi perdo e mi commuovo in te, nelle tue risa, nelle tue proteste a gran voce, nei tuoi potenti moti d'indipendenza, nei tuoi occhi cristallini, nei tuoi baci, nei tuoi discorsi, nelle tue continue arrampicate.
Buon compleanno luce mia, luce nostra, ti amiamo tutti profondamente!
venerdì 8 novembre 2013
sabato 19 ottobre 2013
Acetilla, la pasta madre
Sentendo un po' in giro vedo quanto sia difforme il mio utilizzo della pasta madre da quello che va per la maggiore.. Io sono una persona fondamentalmente pigra e smemorata, per cui, dovessi stare dietro alla pasta madre in maniera meticolosa, non mi sarebbe possibile usarla, così ho optato per un'opzione che semplifica di molto la vita: tengo la pasta madre liquida.
Questo fa sì che la pm in frigo ci possa restare tranquillamente anche due-tre settimane senza fare una piega (mi è capitato anche un mese), il rinfresco è super-veloce e il potere lievitante aumenta. Di contro potrebbe aumentare l'acidità, ma a me è capitato solo quando usavo il farro dicocco, ora che uso il monococco non mi capita più; se rimane tanto in frigo (più di una settimana) aumento il numero di rinfreschi prima dell'impasto ed è sufficiente.
Il giorno prima di fare pane (io la uso una volta alla settimana, più o meno) tiro fuori Acetilla, aggiungo acqua e farina (circa 200 gr di farina e acqua tiepida q.b. per tenerla liquida), mescolo e lascio lievitare la notte (a meno che non sia estate la metto in forno con la lampadina accesa). Lo stesso procedimento lo ripeto la mattina seguente e dopo pranzo aggiungo acqua e farina per arrivare al volume che mi serve e impasto. Prima di mettere altri ingredienti tolgo via un pezzo di impasto e lo metto via con acqua (deve coprire tutto il pezzo di pm e ancora un po'), tenendolo a lievitare un paio d'ore, poi lo metto in frigo.
Ormai io e la mia Acetilla panifichiamo da ben più di un anno, lei è bella attiva e abbiamo anche avuto modo di dare qualche figlioletta a qualcuno! :)
Questo fa sì che la pm in frigo ci possa restare tranquillamente anche due-tre settimane senza fare una piega (mi è capitato anche un mese), il rinfresco è super-veloce e il potere lievitante aumenta. Di contro potrebbe aumentare l'acidità, ma a me è capitato solo quando usavo il farro dicocco, ora che uso il monococco non mi capita più; se rimane tanto in frigo (più di una settimana) aumento il numero di rinfreschi prima dell'impasto ed è sufficiente.
Il giorno prima di fare pane (io la uso una volta alla settimana, più o meno) tiro fuori Acetilla, aggiungo acqua e farina (circa 200 gr di farina e acqua tiepida q.b. per tenerla liquida), mescolo e lascio lievitare la notte (a meno che non sia estate la metto in forno con la lampadina accesa). Lo stesso procedimento lo ripeto la mattina seguente e dopo pranzo aggiungo acqua e farina per arrivare al volume che mi serve e impasto. Prima di mettere altri ingredienti tolgo via un pezzo di impasto e lo metto via con acqua (deve coprire tutto il pezzo di pm e ancora un po'), tenendolo a lievitare un paio d'ore, poi lo metto in frigo.
Ormai io e la mia Acetilla panifichiamo da ben più di un anno, lei è bella attiva e abbiamo anche avuto modo di dare qualche figlioletta a qualcuno! :)
giovedì 26 settembre 2013
ritornare, ripartire e continuare
E' tanto che non passo di qui, il tempo mi attanaglia le caviglie e finisco per scegliere a volte i modi meno proficui per farlo. Ma la scrittura, quella per sè stessi, quella bisogna recuperarla in qualche modo.
Periodo intenso su tanti livelli: un Tarta ormai treenne che inizia la materna (con tutti i dubbi e le perplessità che accompagnano questo percorso scolastico), che necessita di stimoli nuovi, che mantiene una quotidianità molto impegnativa, nel suo essere così ricco e così fermo in sè stesso; una Gura intraprendentissima e determinata che si avvicina all'anno; un'associazione in procinto di ri-nascere in nuova veste, con nuove spinte e progetti sempre più ampi e concreti (e tutte le fatiche relazionali che si porta dietro da quella vecchia); le idee per il futuro, i progetti lavorativi, per ora purtroppo molto pensati e poco attuati, ma sempre lì, ad attendere il primo spazio libero.
Ci sono cose che tolgono tempo ed energie, ed è spesso difficile per me riuscire a non dare importanza, io che do sempre troppa importanza a tutto, e queste cose mi sfiancano e mi esauriscono.
Ma qui, ecco, un tentativo ci sta, di riappropriazione intendo, anche se non so bene come e in che direzione possa andare.
Ma -ecco- I'm back, o almeno spero :)
Periodo intenso su tanti livelli: un Tarta ormai treenne che inizia la materna (con tutti i dubbi e le perplessità che accompagnano questo percorso scolastico), che necessita di stimoli nuovi, che mantiene una quotidianità molto impegnativa, nel suo essere così ricco e così fermo in sè stesso; una Gura intraprendentissima e determinata che si avvicina all'anno; un'associazione in procinto di ri-nascere in nuova veste, con nuove spinte e progetti sempre più ampi e concreti (e tutte le fatiche relazionali che si porta dietro da quella vecchia); le idee per il futuro, i progetti lavorativi, per ora purtroppo molto pensati e poco attuati, ma sempre lì, ad attendere il primo spazio libero.
Ci sono cose che tolgono tempo ed energie, ed è spesso difficile per me riuscire a non dare importanza, io che do sempre troppa importanza a tutto, e queste cose mi sfiancano e mi esauriscono.
Ma qui, ecco, un tentativo ci sta, di riappropriazione intendo, anche se non so bene come e in che direzione possa andare.
Ma -ecco- I'm back, o almeno spero :)
giovedì 22 agosto 2013
Tre anni
Patato mio, eccoci arrivati ad un'altra grande tappa: tre anni.
L'emozione è grande e guardarti, per come sei, per come cresci, mi incanta.
Certo, a volte i momenti sono proprio duri e faticosi e quanto vorrei riuscire ad essere con te come sono convinta che sia giusto, ma quanto -purtroppo- sono distante da quell'ideale, anche ridotto ai minimi termini. I miei limiti sono così grandi!! Eppure non mollo, tartarugo mio, continuo a sforzarmi, nella mia tremenda imperfezione, pur nella paura profonda di fare danni.
Tra poco inizierai la scuola: il primo distacco, un misto di paura e di emozione..
E poi tu, con il tuo vocabolario forbito manchevole di "r", con le tue modalità di dialogo a volte talmente serie da far sorridere (per vederle espresse da un funghetto di neanche un metro), con le tue sperimentazioni, i tuoi giochi, i tuoi voli pindarici, i tuoi mille amici immaginari dai nomi improbabili (a proposito: come sta Ftaco? è un po' che non ne parli..), con i primi approcci alle scelte alimentari (che la "canne" secondo me non hai mica ancora capito che cosa sia), con la tua caparbietà, il tuo far fruttare le mani, il tuo desiderio di aiutare e di fare, fare, fare.. e i tuoi strepiti e morsi quando ti attraversa il disagio, con le tue gelosie, e le tue coccole..
Sei così "tanto", colmo e sovrabbondante.. e ogni tanto intravedo in te l'uomo che sarai e sempre più mi sento onorata di essere tua madre.
Ti amiamo infinitamente tartarugo nostro!
L'emozione è grande e guardarti, per come sei, per come cresci, mi incanta.
Certo, a volte i momenti sono proprio duri e faticosi e quanto vorrei riuscire ad essere con te come sono convinta che sia giusto, ma quanto -purtroppo- sono distante da quell'ideale, anche ridotto ai minimi termini. I miei limiti sono così grandi!! Eppure non mollo, tartarugo mio, continuo a sforzarmi, nella mia tremenda imperfezione, pur nella paura profonda di fare danni.
Tra poco inizierai la scuola: il primo distacco, un misto di paura e di emozione..
E poi tu, con il tuo vocabolario forbito manchevole di "r", con le tue modalità di dialogo a volte talmente serie da far sorridere (per vederle espresse da un funghetto di neanche un metro), con le tue sperimentazioni, i tuoi giochi, i tuoi voli pindarici, i tuoi mille amici immaginari dai nomi improbabili (a proposito: come sta Ftaco? è un po' che non ne parli..), con i primi approcci alle scelte alimentari (che la "canne" secondo me non hai mica ancora capito che cosa sia), con la tua caparbietà, il tuo far fruttare le mani, il tuo desiderio di aiutare e di fare, fare, fare.. e i tuoi strepiti e morsi quando ti attraversa il disagio, con le tue gelosie, e le tue coccole..
Sei così "tanto", colmo e sovrabbondante.. e ogni tanto intravedo in te l'uomo che sarai e sempre più mi sento onorata di essere tua madre.
Ti amiamo infinitamente tartarugo nostro!
mercoledì 8 maggio 2013
Sei mesi di Gura
Mi ritaglio questa manciata di minuti per farti gli auguri, piccina nostra, per questi sei mesi volati così in fretta, mesi in cui tu solare e luminosa come sempre sei, ci hai regalato la meraviglia di te stessa e il sorriso nei momenti faticosi.
Tante cose sono passate: la gelosia del Tarta, il mio piede rotto, momenti a volte difficili e faticosi e ritmi turbinanti. Ma tu ci guardi, con i tuoi occhioni azzurri e ci illumini e ci rassereni.. così piccina hai già un carisma così grande!
E poi ti amiamo, ti amiamo tutti immensamente (sì sì, anche il Tarta, che anche se ti saccagna un po', ti cerca sempre)!
Tanti auguri tesoro!!!
Tante cose sono passate: la gelosia del Tarta, il mio piede rotto, momenti a volte difficili e faticosi e ritmi turbinanti. Ma tu ci guardi, con i tuoi occhioni azzurri e ci illumini e ci rassereni.. così piccina hai già un carisma così grande!
E poi ti amiamo, ti amiamo tutti immensamente (sì sì, anche il Tarta, che anche se ti saccagna un po', ti cerca sempre)!
Tanti auguri tesoro!!!
giovedì 31 gennaio 2013
i figli ed il cammino intenso di vita
Latito un po' sul blog: la vita procede ad un ritmo serrato e le priorità spesso non vanno in questo senso..
La cangura si avvicina ai tre mesi, il tartarugo ai due anni e mezzo, la trasformazione in wonder woman è avvenuta e procediamo intensamente.
Sono sempre più convinta che siano i figli a far crescere noi genitori e non il contrario: loro mi rendono una persona migliore ogni giorno e ogni momento, con i loro bisogni, le loro paure, i loro momenti no.. poi si sommano i miei bisogni, le mie paure, i miei momenti no (e anche quelli paterni eh) e la consapevolezza che basta riuscire a trovare la disponibilità d'animo ed ascoltarli per avere in mano il cammino di crescita spirituale, emotivo ed umano più intenso a cui si possa ambire. Certo, essere in questa condizione mentale spesso non è facile, ma fa parte del percorso anche questo. E poi bisogna imparare a perdonarsi.
Non so se e cosa si veda dall'esterno, ma io sento di essere cambiata molto: sto imparando a ragionare e comunicare in termini di bisogni, ho imparato a sforzarmi di trovare un barlume di pazienza quando di forze non ne ho più, a vedere che questo mi ridona forza e a perdonarmi e a scusarmi con i miei figli quando non ci riesco. Ho imparato che quello che mi sembra il peggio affronto poi in realtà ha un punto di vista completamente diverso, ho imparato che ci sono tempi fissi e tempi ballerini, che le giornate vanno anche un po' prese come vengono, che a volte -semplicemente- non è il momento giusto. Ho imparato soprattutto in maniera molto concreta che lo stare bene o male, lo spazientirmi o meno, l'essere nervosa/felice/triste o meno dipende esclusivamente da me e non da ciò che gli altri fanno o dicono.
Ogni tanto penso a quanto i miei figli mi stanno insegnando e a quanto poco riesco a restituire loro.. ma quando sento il tarta ringraziarmi o lo vedo portarmi una fetta di torta senza che nessuno gliel'abbia chiesto, quando inizia a fare le sue riflessioni sugli stati d'animo suoi e altrui, quando interroga lo zio sul fatto che mangi una mucca morta, quando dice a sua sorella che le vuole bene, e quando vedo la cangura sorridermi con tutta la luce pacifica che porta dentro di sè ed emana costantemente.. beh, penso che forse in qualcosa comunque ci ho azzeccato ;)
La cangura si avvicina ai tre mesi, il tartarugo ai due anni e mezzo, la trasformazione in wonder woman è avvenuta e procediamo intensamente.
Sono sempre più convinta che siano i figli a far crescere noi genitori e non il contrario: loro mi rendono una persona migliore ogni giorno e ogni momento, con i loro bisogni, le loro paure, i loro momenti no.. poi si sommano i miei bisogni, le mie paure, i miei momenti no (e anche quelli paterni eh) e la consapevolezza che basta riuscire a trovare la disponibilità d'animo ed ascoltarli per avere in mano il cammino di crescita spirituale, emotivo ed umano più intenso a cui si possa ambire. Certo, essere in questa condizione mentale spesso non è facile, ma fa parte del percorso anche questo. E poi bisogna imparare a perdonarsi.
Non so se e cosa si veda dall'esterno, ma io sento di essere cambiata molto: sto imparando a ragionare e comunicare in termini di bisogni, ho imparato a sforzarmi di trovare un barlume di pazienza quando di forze non ne ho più, a vedere che questo mi ridona forza e a perdonarmi e a scusarmi con i miei figli quando non ci riesco. Ho imparato che quello che mi sembra il peggio affronto poi in realtà ha un punto di vista completamente diverso, ho imparato che ci sono tempi fissi e tempi ballerini, che le giornate vanno anche un po' prese come vengono, che a volte -semplicemente- non è il momento giusto. Ho imparato soprattutto in maniera molto concreta che lo stare bene o male, lo spazientirmi o meno, l'essere nervosa/felice/triste o meno dipende esclusivamente da me e non da ciò che gli altri fanno o dicono.
Ogni tanto penso a quanto i miei figli mi stanno insegnando e a quanto poco riesco a restituire loro.. ma quando sento il tarta ringraziarmi o lo vedo portarmi una fetta di torta senza che nessuno gliel'abbia chiesto, quando inizia a fare le sue riflessioni sugli stati d'animo suoi e altrui, quando interroga lo zio sul fatto che mangi una mucca morta, quando dice a sua sorella che le vuole bene, e quando vedo la cangura sorridermi con tutta la luce pacifica che porta dentro di sè ed emana costantemente.. beh, penso che forse in qualcosa comunque ci ho azzeccato ;)
domenica 11 novembre 2012
La nostra danza
Quanto ho atteso con estrema impazienza che venissi alla luce, piccola mia, e quel tempo non passava mai!
Anche tu probabilmente avresti voluto nascere prima, ma il tuo cordone ti teneva stretta stretta in un doppio giro al collo e a tracolla.. Ma insieme e con il prezioso sostegno di papà siamo riuscite a realizzare la nostra nascita indisturbata, tra le mura della nostra casa.
L'8 novembre, alle h 6,55, dopo una notte di lavoro in sinergia, sei venuta alla luce nella nostra cucina, sotto lo sguardo amorevole di papà e con la calda assistenza delle nostre preziose ostetriche. Il tuo fratellone ha capito subito che eri nata e ha chiesto alla nonna di salire a vedere. Il tempo di girarmi a prenderti ed eri già bella rosea, che respiravi delicatamente. Nessun pianto ha segnato il tuo ingresso nel mondo, solo gioia e delicatezza.
Abbiamo aspettato che nascesse la placenta, che hai lasciato dopo solo due giorni e mezzo e che papà e tartarugo hanno interrato stamattina (quale modo migliore per festeggiare il mio compleanno??), nel posto in giardino in cui la nonna pianterà il tuo albero di melograno.
Benvenuta amore mio: ti adoriamo tutti e ci inebriamo di te!
Anche tu probabilmente avresti voluto nascere prima, ma il tuo cordone ti teneva stretta stretta in un doppio giro al collo e a tracolla.. Ma insieme e con il prezioso sostegno di papà siamo riuscite a realizzare la nostra nascita indisturbata, tra le mura della nostra casa.
L'8 novembre, alle h 6,55, dopo una notte di lavoro in sinergia, sei venuta alla luce nella nostra cucina, sotto lo sguardo amorevole di papà e con la calda assistenza delle nostre preziose ostetriche. Il tuo fratellone ha capito subito che eri nata e ha chiesto alla nonna di salire a vedere. Il tempo di girarmi a prenderti ed eri già bella rosea, che respiravi delicatamente. Nessun pianto ha segnato il tuo ingresso nel mondo, solo gioia e delicatezza.
Abbiamo aspettato che nascesse la placenta, che hai lasciato dopo solo due giorni e mezzo e che papà e tartarugo hanno interrato stamattina (quale modo migliore per festeggiare il mio compleanno??), nel posto in giardino in cui la nonna pianterà il tuo albero di melograno.
Benvenuta amore mio: ti adoriamo tutti e ci inebriamo di te!
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